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  • Antica Grecia: etero e bisessuali

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    La caratteristica principale delle relazioni sessuali nell'antica Grecia è il diffuso bisessualismo. Non solo che la donna era considerata solo come un mezzo per la soddisfazione sessuale di un uomo, anche lei non era l'unico "mezzo".Un altro oggetto molto più desiderato per gli uomini adulti erano i giovani( necessariamente da "cittadini liberi"), appositamente istruiti per questi scopi. L'omosessualità era considerata una forma più raffinata di relazioni sessuali, perché si credeva che l'anima della donna fosse bassa, ordinaria e non degna di nobili sentimenti. Questa teoria fu sviluppata da antichi filosofi greci, in particolare Platone. Perfino l'anima di uno schiavo era valutata più in alto dell'anima di una donna nobile. L'eccezione a questo riguardo era il famoso hetaera: sofisticato e raffinato nell'arte dell'amore, nei rapporti con gli uomini agivano su un piano di parità.Erano rispettati, erano considerati, stavano facendo il tifo. Erano molto istruiti, superbamente istruiti e avevano molti talenti. Grazie al loro alto status sociale e all'indipendenza economica( le alte tariffe per i servizi dell'hetaera erano lontani da tutti quelli che potevano permetterselo) potevano persino permettersi di mettere in ordine i partner. Ma il tono nella società non è stato chiesto da hetaera, ma dai filosofi. E le loro idee sulle donne del sesso semplicemente stupiscono il loro. .. diciamo, la fantasia. Così, per esempio, Ippocrate, filosofo e padre della medicina, credeva che la fonte del piacere sessuale fosse nell'utero, e il maschio nella vagina della donna. L'utero è stato paragonato a un animale che, senza una lunga attenzione a se stesso( cioè senza un lungo contatto con l'organo sessuale maschile), si è precipitato al torace e al collo e ha causato difficoltà respiratorie, isteria e disturbi psicologici. Secondo Ippocrate, la lunga astinenza sessuale era la causa della malattia di una donna come la furiosità di Matvei. Ha parlato della presenza di un seme femminile, che è nell'utero e che, se non a lungo in contatto con il seme maschile, si decompone, avvelenando il corpo femminile e causando disturbi mentali. A causa di questa opinione "autorevole" per duemila anni, il principale farmaco dai disturbi psichiatrici di una donna era considerato come un rapporto sessuale con un uomo.

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