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  • Valutazione del comportamento infantile

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    Avevo familiarità con una signora abbastanza degna e convinta che insegnava corsi sul comportamento dei bambini o qualcosa del genere. Una volta mi disse che capiva un principio molto importante: "Un bambino non può essere cattivo, ma può fare cose cattive".Abbiamo pensato quindi che questo è un esempio di come si possa portare la correttezza politica al punto di assurdità in relazione alla psicologia, e spesso in seguito si è ricordato di questo consiglio ridicolmente stucchevole.

    Tuttavia, devo ammettere ora, anche se è imbarazzante farlo, che aveva assolutamente ragione. Tuttavia, continuo a ridere della formulazione stessa( il computer non può essere cattivo, ma può funzionare male "), tuttavia, dopo aver calpestato il mio orgoglio, devo dire che il principio alla base della frase sopra è piùche ragionevole. Chiamando l'

    Bambino cattivo, egoista, pigro, avido, stupido, rude, assertivo, insensibile, o in qualche altro modo, si deve appendere un'etichetta su di esso. E se crede a ciò che è scritto sull'etichetta( perché non dovrebbe credere - perché tutta la sua vita convince che gli adulti, in particolare i genitori, hanno sempre ragione), comincia a provare ad abbinarlo. Il bambino ragiona in questo modo: "A che serve fare sforzi, io sono una persona pigra".Oppure "Cosa sto perdendo? Sono ancora cattivo. "Naturalmente, questi argomenti si verificano a livello di subconscio, almeno fino a una certa età.Indubbiamente una cosa: il bambino, a cui è stata appesa l'etichetta, cercherà di abbinarlo.

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    Pertanto, è necessario valutare non il bambino, ma il suo comportamento."Ora ti stai comportando da vero egoista."Oppure: "Continuare ad essere capriccioso indecentemente".Tali frasi non indicano in alcun modo le qualità personali del bambino, si riferiscono solo alla sua azione concreta. Se ora si vuole gridare: "Ma è davvero una rottura" - Non ho intenzione di discutere con te, ma la mia mano sarà completamente politicamente scorretto e riconoscere che cosa si potrebbe avere ragione. Vi dico solo che nulla di tutto questo non dite il bambino in persona, o chiunque, se le tue parole possono ottenere in qualche modo per il bambino in seguito.È possibile pensare solo a lui stesso dopo la sua partenza la terza volta di fila dalla tabella, nemmeno ripulire il piatto, per non parlare del fatto, per aiutare a lavare i piatti.

    NON DEVE DARE VALUTAZIONE A UN BAMBINO E AL SUO COMPORTAMENTO.

    Le etichette positive sono completamente diverse. Se una tale etichetta è vero( non c'è bisogno di mettere ancora una volta la pressione sul bambino, inducendolo a conformarsi al segno, che egli è in grado di abbinare), è anche "tira" il bambino al designato al riguardo qualità: la prudenza, la precisione, il coraggio e così via.